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Gossip

Castello delle Cerimonie, dopo l’addio qualcuno ci riprova ancora: “Ho riavviato le procedure…”

Non tutti i luoghi hanno la capacità di rimanere impressi nella memoria collettiva, ma ce n’è uno in particolare che ha saputo far parlare di sé come pochi altri. Un luogo leggendario, amato da migliaia di persone e protagonista di eventi straordinari, che oggi si trova a dover affrontare una svolta decisiva. Questa volta non si tratta di un grande matrimonio, di festeggiamenti in grande stile o di scene spettacolari davanti alle telecamere, ma di qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato potesse accadere.

Entro la fine del 2024, le porte del Grand Hotel La Sonrisa, meglio noto come Castello delle Cerimonie, si chiuderanno definitivamente. Questo luogo, diventato celebre grazie alla trasmissione Il Boss delle Cerimonie, dovrà interrompere tutte le attività alberghiere e di ristorazione. La decisione arriva in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione, che ha disposto lo sgombero della struttura e la confisca dell’intero complesso immobiliare.

Un simbolo al centro di una lunga battaglia legale

Castello Delle Cerimonie

Il Castello delle Cerimonie non è solo un luogo fisico; è un’icona, un simbolo di lusso e tradizione che ha segnato la storia di molte famiglie e di una comunità intera. La sua storia, però, è stata segnata anche da una vicenda giudiziaria che ha avuto inizio nel 2011, quando le autorità hanno iniziato a indagare su una serie di abusi edilizi commessi sin dal 1979. L’area su cui sorge la struttura, ampia oltre 40mila metri quadrati, è stata oggetto di contestazioni per anni, fino alla decisione definitiva della Cassazione.

Il complesso e i terreni su cui si trova sono stati confiscati e destinati al patrimonio comunale di Sant’Antonio Abate, il comune campano che ha ospitato questa struttura così speciale. Una decisione che segna la fine di un’epoca e lascia un segno indelebile nella storia del territorio.

Una storia iniziata con Antonio Polese

Antonio Polese

Il Castello deve molto al suo fondatore, Antonio Polese, un imprenditore che con visione e passione ha trasformato quella che un tempo era una struttura anonima in un luogo iconico. Polese aveva creato un business unico, incentrato su matrimoni e celebrazioni sontuose, rese ancora più spettacolari dalla cornice suggestiva del castello. La sua figura carismatica ha saputo conquistare non solo i clienti, ma anche il pubblico televisivo, rendendo il suo lavoro il cuore pulsante della celebre trasmissione andata in onda su RealTime.

Alla sua scomparsa nel 2016, la famiglia ha continuato a portare avanti l’attività, cercando di mantenere viva la tradizione e l’eredità lasciata dal fondatore. Tuttavia, insieme al successo, i familiari hanno ereditato anche le complicazioni legali, che ora hanno portato alla chiusura definitiva della struttura.

Il futuro della struttura e il patrimonio comunale

Castello Delle Cerimonie

La sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ha confermato che il comune ha avviato tutte le procedure necessarie per acquisire il complesso e i terreni circostanti. La revoca delle licenze è già in corso, e il destino dell’area è ora legato ai progetti che l’amministrazione deciderà di intraprendere. La struttura, che per anni è stata sinonimo di sfarzo e celebrazioni uniche, cambierà completamente volto.

Non è facile immaginare questo luogo senza la sua identità storica, senza la musica, le decorazioni opulente e l’atmosfera magica che lo hanno reso celebre. Rimarranno però le memorie dei tanti che lo hanno vissuto, dalle coppie che lo hanno scelto per il giorno più importante della loro vita, al pubblico che lo ha seguito da casa, affascinato da ogni dettaglio.

La chiusura del Castello delle Cerimonie rappresenta la fine di un capitolo importante, ma lascia anche spazio a nuove possibilità. Qualunque sia il futuro che attende questa struttura, il segno lasciato nella cultura popolare e nel cuore di chi l’ha conosciuta resterà indelebile. Un luogo che ha rappresentato il sogno per molti e che ora si prepara a un nuovo inizio, lontano dalle luci dei riflettori.

Michele DAgostino

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