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Riscaldamento centralizzato: cos’è e come posso staccarmi se costa troppo

I costi del riscaldamento centralizzato pesano sul bilancio? Esiste un’alternativa per gestire meglio le spese e avere più autonomia.

Ci sono spese che ogni anno sembrano crescere inarrestabilmente, mettendo a dura prova i bilanci familiari. Tra queste, quelle per il riscaldamento centralizzato spiccano per il loro impatto economico, soprattutto nei condomini. Il sistema, pensato per distribuire il calore in modo uniforme a tutti gli appartamenti, non sempre riesce a soddisfare le diverse esigenze dei condomini, causando spesso dissapori e difficoltà economiche.

Termosifoni, quanto costano? (libellula2001.it)

Una delle domande più comuni tra chi vive in un condominio è: si può rinunciare al riscaldamento centralizzato per passare a una soluzione autonoma e più conveniente? La risposta non è semplice, ma esiste una via percorribile che richiede attenzione, preparazione e il rispetto di alcune condizioni di legge.

Quando e come è possibile staccarsi

La possibilità di distaccarsi dal riscaldamento centralizzato è prevista dall’articolo 1118 del Codice Civile. La norma stabilisce che ogni condomino può rinunciare all’uso dell’impianto, a patto che ciò non comporti squilibri di funzionamento o un aumento dei costi per gli altri inquilini. Questo significa che non basta decidere autonomamente di scollegarsi, ma occorre dimostrare, attraverso una relazione tecnica, che il distacco non creerà disagi.

Per procedere, è necessario rivolgersi a un professionista, come un ingegnere o un idraulico, per ottenere una perizia tecnica dettagliata. Questo documento attesta che l’abbandono del sistema centralizzato non genererà problemi al condominio. La relazione deve essere condivisa con l’amministratore e messa a disposizione degli altri condomini.

A differenza di quanto si potrebbe pensare, non è richiesto il consenso dell’assemblea condominiale per procedere con il distacco, poiché il diritto a rinunciare all’impianto è riconosciuto dalla legge. Gli altri condomini possono opporsi solo contestando la validità della perizia, ma per farlo dovranno incaricare un altro tecnico che dimostri eventuali danni o squilibri.

Cosa comporta il distacco

Anche dopo essersi scollegati dal riscaldamento centralizzato, il condomino non è del tutto libero da spese condominiali. Deve infatti continuare a contribuire a quelle relative alla manutenzione straordinaria dell’impianto comune, alla sua conservazione e alla messa a norma. Inoltre, è tenuto a pagare per il riscaldamento indiretto, cioè il calore che si trasferisce nel proprio appartamento tramite i tubi dell’impianto o per dispersione.

Il regolamento condominiale o comunale può imporre ulteriori limitazioni. In alcuni casi, ad esempio, i regolamenti edilizi vietano il distacco per ragioni ambientali, poiché il riscaldamento centralizzato è considerato meno inquinante rispetto a impianti autonomi.

Quanto costa passare a un riscaldamento autonomo

Se si decide di effettuare il distacco, bisogna mettere in conto una serie di spese iniziali. La prima è la perizia tecnica, il cui costo può variare tra gli 800 e i 1.000 euro. A questa si aggiunge l’acquisto e l’installazione della caldaia autonoma, con prezzi che possono oscillare tra gli 800 e i 2.000 euro a seconda del modello scelto.

Termosifoni, quanto costa il distacco dal condominio? (libellula2001.it)

In molti casi, è necessario adattare l’impianto esistente, un’operazione che potrebbe richiedere interventi sui tubi e sulla canna fumaria. Questi lavori, il cui costo dipende dalla complessità delle modifiche, rappresentano un ulteriore investimento. Complessivamente, la spesa per il passaggio al riscaldamento autonomo può arrivare a diverse migliaia di euro.

Nonostante gli alti costi iniziali, molte famiglie scelgono questa soluzione per ridurre le spese nel lungo termine. Con un sistema autonomo, è possibile decidere quando e per quanto tempo accendere il riscaldamento, evitando sprechi e adattando il consumo alle proprie esigenze.

Il distacco dal riscaldamento centralizzato, quindi, non è solo una questione tecnica ed economica, ma anche una scelta di indipendenza e controllo sui propri consumi. In un momento storico in cui i costi energetici rappresentano un peso crescente, avere la possibilità di gestire il riscaldamento in modo autonomo può fare una grande differenza.

Francesca Di Marco

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